Un uomo completamente paralizzato dalla sclerosi laterale amiotrofica ha potuto comunicare, per la prima volta al mondo, grazie a un nuovo dispositivo che è stato impiantato nel suo cervello.
Il paziente che non è in grado di muovere alcun muscolo nè gli occhi, è riuscito a costruire delle parole utilizzando solo la sua attività cerebrale e riguadagnando la capacità comunicativa. Questo risultato rivoluzionario è stato ottenuto grazie a un un’interfaccia cervello-computer impiantata nella corteccia motoria, messa a punto da un gruppo di ricercatori dell’Università di Tubingen, in Germania e del Wyss Center di Ginevra.
L’uomo di 36 anni, che vive a casa con la sua famiglia, ha imparato a generare un’attività cerebrale che viene captata dai microelettrodi impiantati nel suo cervello e decodificata da un modello di apprendimento automatico, in tempo reale. Il modello mappa i segnali “sì” o “no”, utilizzando un programma di lettura ad alta voce delle lettere dell’alfabeto. Utilizzando il neurofeedback uditivo, il paziente è in grado di confermare o rifiutare ogni lettera, formando così parole e frasi intere. La selezione di ogni lettera impiega circa un minuto per essere interpretata e scritta dall’interfaccia.
“Nessun paziente prima d’ora aveva precedentemente raggiunto la comunicazione una volta passato a uno stadio di completa paralisi”, ha dichiarato Niels Birbaumer della Tubingen University. I ricercatori avevano ipotizzato che una volta persa ogni capacità di movimento, anche i segnali neurali sarebbero andati persi, rendendo impossibile la comunicazione cerebrale. “Questa tecnologia cambia la vita nei pazienti affetti da SLA”.
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Fonte: Nature Communications; Wyss Center
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