Il mondo della mobilità elettrica entra in una nuova era, quella in cui le batterie delle auto non vanno più ricaricate dovendo aspettare ore perché possano fare il pieno di energia. La nuova frontiera è quella del battery swap, lo scambio di batterie scariche con omologhe caricate, operazione che può essere fatta nello stesso tempo di un rifornimento tradizionale di benzina.
La ricarica delle auto elettriche in questo modo non rappresenta più un problema e questa tecnologia aggira così uno dei freni principali alla diffusione su larga scala dei veicoli elettrici, permettendo un’autonomia di viaggio praticamente illimitata. Il primo impianto di battery swap in Europa è stato installato in Norvegia nel mese di gennaio 2022 mentre in Cina sono già oltre 800 i distributori esistenti e la loro crescita in tutto il mondo è rapidissima. Grazie alle stazioni per lo scambio delle batterie, alcune case automobilistiche, come la cinese NIO, stanno offrendo auto con il modello di vendita Battery as a Service, che significa che i clienti acquistano un’auto senza batteria a un prezzo minore e pagano un abbonamento mensile per il noleggio dell’accumulatore e per poter utilizzare le stazioni per il battery swap.
In Italia il battery swap è stato avviato da Eni insieme a XEV, una giovanissima casa automobilistica nata nel 2018 a Torino per contribuire alla transizione della mobilità urbana. Il servizio Battery Xchange permette lo scambio delle batterie per il primo modello di auto elettrica nato con questa possibilità, la piccola YOYO, una city car completamente elettrica guidabile già dai 16 anni con patente B1.
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