L’Europa ha adottato formalmente il primo regolamento sul ripristino della natura, una normativa che pone misure per ripristinare almeno il 20% delle aree terrestri e marittime dell’UE entro il 2030 per portarle al loro stato originale.
La Nature Restoration Law stabilisce obiettivi e obblighi specifici e giuridicamente vincolanti per tutti gli ecosistemi, da quelli terrestri a quelli marini, d’acqua dolce e urbani. Il regolamento mira a mitigare il cambiamento climatico e gli effetti dei disastri naturali. Le nuove norme entreranno in vigore immediatamente, con obiettivi vincolanti che saliranno al 60% entro il 2040 e al 90% entro il 2050. Riforestazione, bonifica, ripristino e messa in sicurezza dovranno essere realizzate da tutti gli Stati membri con piani nazionali che dovranno dimostrare il raggiungimento degli obiettivi monitorando i progressi sulla base di indicatori di biodiversità comuni in tutta l’Unione.
Il regolamento stabilisce requisiti specifici per diversi tipi di ecosistemi, inclusi terreni agricoli, foreste ed ecosistemi urbani.
Oggetto degli interventi saranno, tra gli altri, il mantenimento netto degli spazi verdi urbani, l’incremento della popolazione di farfalle, il miglioramento dello stock di carbonio organico nei terreni minerali delle terre coltivate e l’aumento della quota di terreni agricoli con caratteristiche paesaggistiche a elevata diversità. Dovranno aumentare la popolazione di uccelli selvatici e ridurre la cementificazione. Previsto il ripristino delle torbiere quali ecosistemi a forte capacità di assorbimento di CO2, la piantagione di tre miliardi di alberi e la trasformazione di 25.000 km di fiumi in fiumi a corso libero.
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