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La deforestazione mondiale sta rallentando e sempre più Paesi stanno invertendo la rotta, ampliando le proprie superfici boschive. È il quadro che emerge dal Global Forest Resources Assessment 2025 della FAO, che analizza l’evoluzione delle foreste in 236 Paesi e territori.
Secondo il rapporto, il tasso di perdita forestale è sceso a 10,9 milioni di ettari all’anno, contro i 17,6 milioni registrati nei decenni precedenti: una riduzione significativa che conferma l’efficacia delle politiche di tutela e riforestazione adottate in molte regioni. Grazie anche alla riforestazione e alla crescita spontanea, la superficie forestale globale si mantiene stabile a 4,14 miliardi di ettari. Oltre 50 Paesi registrano un saldo forestale positivo, con più foreste guadagnate che perse. Cina, Vietnam, India e Turchia mostrano aumenti netti grazie a programmi di riforestazione che, negli ultimi vent’anni, hanno aggiunto oltre 30 milioni di ettari di nuove foreste. La Cina da sola ha contribuito a un quarto dell’espansione forestale globale.
In Africa iniziative come la Grande Muraglia Verde hanno già portato al recupero di oltre 18 milioni di ettari di terre degradate. In America Latina, pur restando l’area più critica, il ritmo di perdita in Amazzonia è in calo rispetto ai picchi del passato e Paesi come Costa Rica, Uruguay e Cile mostrano aumenti netti di copertura forestale da più di un decennio. L’Europa continua a essere l’unico continente con una crescita forestale quasi ininterrotta da 70 anni. Le foreste europee sono aumentate di circa 10 milioni di ettari negli ultimi trent’anni.
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Articolo di: Luca Streri
Per approfondire le fonti originali: FAO
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