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Diverse aree del mondo stanno registrando una riduzione dell’inquinamento da plastica sulle coste. Nonostante l’uso della plastica sia ancora in crescita, l’adozione di politiche di gestione dei rifiuti e di campagne di sensibilizzazione, del riciclo e dell’utilizzo di materiali alternativi, permette di ottenere risultati visibili anche sull’ambiente.
Lo studio annuale condotto dalla Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation ha evidenziato una riduzione del 39% dei rifiuti di plastica lungo le coste metropolitane dell’Australia negli ultimi dieci anni. I ricercatori hanno inoltre registrato un aumento del 16% delle aree prive di detriti di plastica.
Anche nel Regno Unito i dati indicano che i sacchetti sulle coste scozzesi sono diminuiti dell’87% negli ultimi 10 anni. Le campagne di sensibilizzazione e le normative più severe sui prodotti monouso hanno giocato un ruolo cruciale in questo miglioramento. Oltre la metà dei rifiuti di plastica post-consumo generati nel Paese viene bruciata per la produzione di energia. Nel 2023, il tasso di riciclo e recupero dei rifiuti di imballaggio in plastica è arrivato al 52%.
In Norvegia è stata registrata una diminuzione notevole dei detriti di plastica lungo le coste, grazie soprattutto al riciclo del 97% delle bottiglie di plastica che la nazione produce, a operazioni di pulizia estensive e alle rigide politiche volte a ridurre l’uso di plastica.
Anche l’Unione Europea segna progressi: dal 2015, i macro-rifiuti sulle coste dell’UE sono diminuiti del 29%, con riduzioni significative di plastica monouso e articoli legati alla pesca.
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Fonte: Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation; Marine Conservation Society; Norwegian Environment Agency; Istituto Nazionale di Oceanografia

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