La buona notizia del giorno ■
Un programma guidato dall’intelligenza artificiale che sta pulendo i mari dalle reti fantasma abbandonate che ogni anno aumentano di numero, portando gravi danni agli ecosistemi marini.
Si chiama GhostNetZero ed è uno strumento che utilizza una tecnologia di intelligenza artificiale all’avanguardia e dati sonar forniti da una rete globale, per rilevare e localizzare tutti gli attrezzi da pesca abbandonati che minacciano la vita nel mare. Il sistema identifica le reti e comunica i siti a gruppi di tecnici ed esperti subacquei che si recano sul posto con mezzi ed attrezzi dedicati e rimuovono gli oggetti pericolosi. Esiste anche una app che permette a chiunque trovi queste reti di inviare i rilevamenti e di caricarli sulla mappa che è in seguito verificata dagli esperti.
Le reti da pesca perse continuano a catturare pesci all’infinito e diventano trappole mortali anche per tartarughe, uccelli marini e mammiferi marini. Decomponendosi in frammenti e fibre più piccoli negli anni, queste reti aggravano l’inquinamento da microplastiche negli oceani. Ogni anno, circa il 20% di tutte le attrezzature da pesca negli oceani del mondo viene perso e si stima che 50.000 tonnellate di reti fantasma, finiscano negli oceani. Le attrezzature da pesca disperse costituiscono circa il 30% dei rifiuti plastici marini. Dall’inizio del programma realizzato da WWF insieme a Microsoft AI for Good Lab e Accenture, sono stati recuperate oltre 26 tonnellate di reti solo dal Mar Baltico e centinaia di reti nei mari di 8 Paesi europei.
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Fonte: WWF Deutschland; Ghostnet zero

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