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La diagnosi precoce dell’Alzheimer ha compiuto un passo definito dalla medicina “rivoluzionario” con l’approvazione del primo test del sangue specifico per individuare la malattia nelle sue fasi iniziali.
Il nuovo esame, denominato Lumipulse G Plasma Ratio, è stato testato con successo e vagliato dalla Food and Drug Administration, ottenendo l’approvazione per l’uso clinico negli Stati Uniti. Il test si basa sulla misurazione di due biomarcatori chiave nel sangue: pTau217 e ß-amiloide 1-42 il cui rapporto è strettamente correlato alla presenza di placche amiloidi nel cervello, un segno distintivo dell’Alzheimer. A differenza delle metodiche tradizionali, che richiedono esami invasivi come la puntura lombare o la PET, questo nuovo test offre un’opzione diagnostica non traumatica e più accessibile, trattandosi di un semplice esame del sangue.
L’approvazione di questo esame rappresenta una svolta significativa per milioni di persone a rischio di sviluppare la malattia per i quali una diagnosi precoce può migliorare notevolmente la gestione della patologia, permettendo interventi tempestivi e strategie terapeutiche più efficaci. La sua semplicità potrà inoltre favorire una diffusione più ampia della prevenzione, riducendo costi e ostacoli legati agli esami tradizionali.
Secondo le stime, il numero di persone affette da Alzheimer è in crescita, con circa 5 milioni di nuovi casi ogni anno nel mondo. Complessivamente, circa 55 milioni di persone vivono con una forma di demenza, di cui l’Alzheimer rappresenta la patologia più diffusa. Il nuovo test approvato il 16 maggio è sviluppato dalla giapponese Fujirebio Diagnostics cambia l’approccio ad una delle principali cause di invalidità e morte.
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Fonte: Fujirebio Diagnostics

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