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Secondo l’ultimo rapporto della Dam Removal, sono 9.003 le barriere fluviali rimosse in Europa dal 2016, anno in cui è nata la coalizione di ONG europee impegnate nel ripristino del flusso naturale dei fiumi.
Il 2024 è stato un anno record, con 542 rimozioni. Quattro Paesi – Bosnia-Erzegovina, Croazia, Repubblica Ceca e Turchia – hanno avviato il loro programma smantellando le loro prime barriere fluviali. Il maggior numero di ripristini è avvenuto in Finlandia con 138 rimozioni di barriere, seguita da Francia, Spagna e Svezia. Oltre alle rimozioni record, il 2024 è stato anche l’anno dell’entrata in vigore del Regolamento UE sul Ripristino della Natura. Tra i suoi numerosi obiettivi figura l’obiettivo di riportare almeno 25.000 km di fiumi a uno stato di flusso libero, entro i prossimi 5 anni.
La rimozione delle barriere fluviali costituisce uno strumento chiave per raggiungere gli obiettivi della sfida globale Freshwater Challenge che mira a garantire che 300.000 km di fiumi degradati nel mondo siano ripristinati entro il 2030. Le rimozioni dello scorso anno hanno ricollegato oltre 2.900 km di corsi d’acqua. Dighe, chiuse e canali di scolo, interrompono il flusso naturale dell’acqua, sedimenti, nutrienti e specie, compromettendo la resilienza e i servizi ecosistemici e contribuendo alla perdita di biodiversità, tra cui un calo delle popolazioni di pesci migratori d’acqua dolce. Il ripristino dei fiumi permette habitat più sani e prolifici per pesci, insetti, uccelli, conchiglie e mammiferi come la lontra, oltre a ridurre l’erosione e rafforzare la resilienza alle inondazioni.
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Fonte: Dam Removal Europe

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