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IL MARE VINCE LA LOTTA CONTRO IL MERCURIO

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Gli scarichi industriali e l’inquinamento delle acque sono stati per oltre un secolo le cause del forte aumento dei residui di metalli pesanti nei pesci ed in tutta la fauna marina. 

Le ricerche condotte nell’arco degli ultimi 40 anni dagli scienziati oceanografici della Duke University e presentate nei giorni scorsi dal National Ocean Service, hanno mostrato un’importante inversione di trend e rilevato un sensibile calo negli elementi dannosi accumulati nella carne dei pesci. Tonni, pesci spada e pesce azzurro, i più colpiti dall’inquinamento del mare, sono in pratica più liberi da materiali estranei nocivi e più sani, anche per fini alimentari.

Secondo i dati presentati dalla comunità scientifica, il calo dell’inquinamento () e le vaste campagne di pulizia dei mari () avviate negli ultimi anni, hanno ottenuto effetti estremamente positivi nell’abbattimento del mercurio presente nell’aria e di conseguenza anche nell’acqua. La presenza rilevata nei pesci è calata di circa il 10% all’anno negli ultimi 40 anni e si è pertanto quasi dimezzata. Le emissioni di nitrogeno e di solfuri, prodotti principalmente dalle grande centrali elettriche, sono scese addirittura del 79% dal 1990, grazie alla forte riconversione del settore nella direzione delle fonti rinnovabili.

L’assunzione di pesce contaminato da mercurio e piombo è all’origine di diversi tipi di tumori, di malattie neurologiche e di nascite sottopeso o deformi. I dati anche in questa direzione sono in netto miglioramento.


Fonte: National Center for Biotechnology Information; National Resource Defence Council

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© MEZZOPIENO NEWS | TESTATA REG. TRIB. TORINO 19-24/07/2015
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