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L’ALLENATORE SI RASA A ZERO PER UN SUO PULCINO

Alberto (nome fittizio) è un ragazzino di 11 anni che
gioca come pulcino in una squadra di calcio bresciana. Soffre di una forma
precoce di alopecia areata che in pochi giorni gli ha fatto perdere tutti i
capelli. Alcuni giorni fa, durante il riscaldamento, gli avversari continuavano
a ripetergli “pelato, pelato” e lui è scoppiato a piangere, rifiutandosi di
scendere in campo.

L’allenatore, che preferisce mantenere l’anonimato
“perché in questi casi contano le azioni e il messaggio che danno, non chi le
fa”, è riuscito a convincere Alberto a giocare e dopo la partita è andato dal
barbiere per farsi radere a zero come segno di vicinanza e solidarietà.

“Ci pensavo da un po’ – racconta l’allenatore – da
quando la madre del bambino mi ha spiegato la situazione medica, ma non sapevo
esattamente come dimostrargli la mia vicinanza. Ho agito così per farlo sentire
meno diverso
dagli altri, perché mi sono reso conto che questa sua condizione
gli crea problemi di interazione con i coetanei, a scuola e sul campo da calcio”.

“Parlando con i compagni di squadra del piccolo – continua – ho spiegato loro che i rapporti che si creano all’interno di una
squadra
sono tra i più forti in assoluto e che i miei migliori amici sono tuttora quelli che giocavano a calcio con me quand’ero bambino. Penso vorranno
dimostrare anche loro la loro vicinanza al compagno”.


Fonte:
Gazzetta dello Sport; Repubblica

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