L’integrazione dei migranti che stanno giungendo in Europa avrà un impatto positivo sull’economia del’Unione nell’ordine dello 0,2% del PIL europeo all’anno a partire dal 2017 al 2020.
E’ la stima fornita dal direttore generale del Fondo Monetario Internazionale Christine Lagarde durante i lavori del World Economic Forum. “Dobbiamo cambiare il modo in cui guardiamo all’economia, ci sono molti fattori che non misuriamo bene”, ha spiegato.
Il flusso di migranti arrivati in Europa può comportare dei costi immediati ma nel lungo periodo l’arrivo di queste persone aiuterà l’Europa: il loro impatto potrà variare molto dall’efficacia e dalla velocità della loro integrazione, dall’accoglienza e dall’implementazione dei programmi che sapremo mettere in atto. Il Fondo Monetario Internazionale stima un costo dello 0,20% sul Pil in Italia e Germania per quest’anno mentre nel 2017 dello 0,35% in Germania e dello 0,21% in Italia.
L’Europa sta invecchiando e in alcuni paesi come la Germania, dove negli anni a venire ci sarà il 36% in meno delle persone in età lavorativa, si rende sempre più necessario trovare nuova forza lavoro. Negli stati membri in cui si cerca di ridurre gli ostacoli per l’accesso al lavoro dei migranti, i governi e le parti sociali prendono iniziative per approfittare dell’opportunità di colmare la mancanza di qualifiche nel contesto del cambiamento demografico.
Fonte: Il Sole 24 Ore; Rodi Said