Un gruppo di ricercatori della Columbia University di New York ha elaborato un sistema in grado di trasformare i segnali prodotti dai pensieri di una persona in parole, traducibili da un sintetizzatore vocale e comunicabili all’esterno.
Secondo la ricerca, si tratta di un passo estremamente importante che apre la strada a nuove forme di comunicazione che partono dalla comunicazione non verbale tra persone fino alla possibilità di tornare ad avere interazioni con il mondo per le persone impossibilitate a parlare, perché affette da malattie neurodegenerative o vittime di lesioni cerebrali.
Il sistema di intelligenza artificiale elaborato dai ricercatori americani è stato istruito a riconoscere i tratti ricorrenti delle onde cerebrali e a tradurli in parole. Quando si parla o si immagina di parlare, infatti, il cervello produce schemi caratteristici di onde cerebrali e lo stesso succede quando si ascolta qualcuno che parla. Questi segnali sono ora interpretabili e traducibili.
Un altro gruppo di scienziati dell’Università della California ha inoltre sviluppato un algoritmo in grado di elaborare le onde cerebrali e di riportarle in frasi di senso compiuto. I dati dei ricercatori, pubblicati sulla rivista Nature Neuroscience, indicano una precisione di questo modello del 97 per cento. “Il sistema non ha semplicemente classificato le frasi in base alla loro struttura ma ha identificato anche le parole singole”, ha dichiarato
Joseph Makin, specialista in machine learning presso l’UCSF, specificando che questo significa che la macchina ha la capacità potenziale di comprendere qualunque nuovo pensiero.
____________________
Fonte: Nature Neuroscience; Columbia University – 30 marzo 2020
✔ Buone notizie cambiano il mondo. Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali https://www.change.org/p/per-avere-un-informazione-positiva-e-veritiera-in-giornali-e-telegiornali
