A distanza di due anni dalla presentazione della sua candidatura, il Chamamé argentino è stato riconosciuto dall’organizzazione delle
Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (UNESCO), come patrimonio
immateriale dell’umanità.
Il Chamamé è uno stile di musica tipico della regione di
Corrientes e del nordest argentino, ma diffuso anche in Paraguay, Uruguay,
Brasile e nella Patagonia cilena, nato nel XVI secolo dalla fusione della
cultura guaranì (la popolazione indigena maggioritaria di quest’area) con gli
insegnamenti portati dai gesuiti. L’UNESCO ha riconosciuto a questo genere le caratteristiche tipiche di un patrimonio immateriale: “trasmette alle comunità un sentimento di identità e di
continuità: favorisce la creatività e il benessere sociale, contribuisce a
conservare il contesto naturale e sociale e genera un guadagno economico”.
Gabriel Romero, presidente dell’Istituto Provinciale di
Cultura, ha affermato: “il Chamamé è molto più di una musica allegra ascoltata
nelle balere e ballata dalla classe operaia, come si credeva all’inizio.
È una manifestazione culturale comune a tutte le classi sociali e che ha delle
feste uniche: la Festa Nazionale del Chamamé e la Festa del Mercosur che si
tiene nel mese di gennaio nella provincia di Corrientes e serve come vetrina
mondiale per un genere musicale che continua ad acquisire sostenitori”.
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Fonte: Unesco – 16 dicembre 2020
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