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A Gaza, dopo la pace ritrovata, lo sport è tornato e anche il calcio è ricomparso nelle strade e come gioco e come forma di resilienza. Dal 17 al 20 novembre 2025, presso lo stadio dell’Unione dei Giovani di Deir al-Balah, si è svolto il primo torneo di calcio per amputati, ribattezzato “Championship of Hope” (campionato della speranza).
L’evento, organizzato dalla Palestine Amputee Football Federation ha visto la partecipazione di circa cinquanta giocatori, uomini e donne, suddivisi in quattro squadre. Molti di loro erano atleti prima della guerra e hanno scelto di tornare in campo nonostante la perdita di arti. Tra le storie più toccanti quella di Anas al-Mabhuh, ex judoka e calciatore, che dopo l’amputazione ha ritrovato nel torneo la forza di ricominciare: “La vita non finisce qui. Voglio dimostrare che anche senza un arto si può inseguire un sogno”. Il pubblico, composto da famiglie e bambini, ha trasformato il piccolo campo in un palcoscenico di emozioni e in una festa di ripartenza. Le stampelle, a volte ricavate da bastoni artigianali non hanno frenato la competizione che è stata reale e molto sentita, strappando applausi e lacrime. Per molti spettatori, è stata la prima occasione di rivedere una partita dopo anni di distruzione.
Secondo il Ministero della Salute di Gaza, oltre 6.000 persone hanno subito amputazioni negli ultimi anni di bombardamenti. In questo contesto, molti vedono lo sport non solo come intrattenimento ma anche come terapia sociale e segno di rinascita e di quotidiana normalità da ritrovare.
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Articolo di: Luca Streri
Per approfondire le fonti originali: The New Arab; immagine di Gemini AI
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