Il ritorno di molti animali selvatici durante la chiusura delle attività umane è stato un fenomeno che ha coinvolto tutto il mondo e che ha portato una profonda riflessione sul ruolo dell’uomo nei confronti della natura e della condivisione degli spazi.
Dopo aver notato la grande proliferazione di vita e di attività animali nei suoi parchi, il Dipartimento dei Parchi Nazionali e della conservazione della fauna selvatica e delle piante tailandese ha annunciato la scelta di dare un tempo alla natura e di chiudere ogni anno per due mesi tutti i suoi parchi nazionali per consentire agli animali di riprodursi e vivere secondo i propri ritmi naturali, lontani dalla presenza umana.
“L’assenza di turisti ha condotto al recupero della fauna selvatica“, ha dichiarato la direttrice generale della DNP Thanya Netithammakun, aggiungendo che gli animali sembravano essere in pace e nelle giuste condizioni per riprodursi. Da quando i 25 parchi nazionali sono stati chiusi il 25 marzo, sono stati avvistati tantissimi animali selvatici nei parchi nazionali di tutto il Paese e il ritorno di specie che non si avvistavano da molto tempo. Nel Parco Nazionale Mu Koh Chang di Trat è stato avvistato un pesce palla stellato, visto l’ultima volta 13 anni fa.
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Fonte: Bangkok Post – 14 maggio 2020
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