Il 2022 è l’anno della tigre, non solo per il calendario cinese ma soprattutto perché celebra il ritorno del grande felino tra le specie che hanno invertito la rotta, tornano ad aumentare in natura in tutto il mondo dopo essere state a lungo in pericolo di estinzione.

L’ultimo rapporto del World Wildlife Fund (WWF) sulla conservazione delle tigri evidenzia che la secolare tendenza di declino delle tigri selvatiche è stata capovolta: un successo di conservazione estremamente agognato e un trionfo per la natura che premia decenni di sforzi e di impegno. Nel precedente Anno della Tigre, il 2010, fu costituita la Global Tiger Initiative un’alleanza globale di 13 governi, organizzazioni internazionali, società civile, comunità scientifica e settore privato che per la prima volta si sono messi a lavorare insieme con l’obiettivo di salvare le tigri selvatiche dall’estinzione. Questo programma rappresenta una delle più grandi iniziative di volontà politica mai realizzate per la protezione di una singola specie, nonché un punto di svolta nella storia della conservazione della tigre.

Negli ultimi 10 anni sono stati raggiunti risultati di grande rilievo come la designazione della più grande area protetta della tigre del mondo, in Cina e un parco nazionale in Russia, Land of the Leopard, dove il numero di tigri è triplicato. Nel Royal Manas National Park del Bhutan, una delle aree protette dove vivono le tigri delle nevi, l’uso dello Spatial Monitoring and Report Tool e altre misure di conservazione hanno portato a un raddoppio del numero di tigri dal 2012.

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