La Maremma diventa il più grande laboratorio di produzione biologica d’Europa, con la nascita del distretto biologico creato sul territorio di sette Comuni toscani: Grosseto, Capalbio, Castiglione della Pescaia, Magliano in Toscana, Manciano, Orbetello e Scansano.

Sono oltre un migliaio le aziende agricole già attive nella produzione con metodi agricoli volti a produrre alimenti con sostanze e processi naturali e con un impatto ambientale limitato, con una superficie agricola utilizzabile di quasi 96.000 ettari, di cui il 41% condotti con il metodo dell’agricoltura biologica. Il distretto occuperà almeno il 30% del territorio di ogni Comune per promuovere la produzione biologica e agroecologica, la diffusione e la valorizzazione dei prodotti a livello locale e favorire la loro commercializzazione sui mercati esterni, attraverso la partecipazione di imprese private per il 51% e il 49% di coinvolgimento pubblico. Su un totale di oltre 5.000 aziende agricole presenti nei sette comuni del distretto, 1.341 conducono già la propria attività con metodo biologico certificato; l’obiettivo è di superare la soglia del 50% nei prossimi anni.

“Abbiamo il distretto biologico più grande d’Europa, per la Maremma davvero un fiore all’occhiello importante”, spiega Stefania Saccardi, vicepresidente della Regione Toscana. “Il nostro obiettivo è diventare un punto di riferimento per l’agricoltura nazionale e internazionale”, ha detto il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna.
“L’Europa ha dato l’obiettivo del 25% della superficie coltivata a biologico per il 2025 e già adesso la Toscana è al 35%”, ha spiegato Saccardi.

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Fonte: Comune di Grosseto; Commissione Europea; InToscana; foto di Pixabay