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TORNANO LE TARTARUGHE GIGANTI NELLE GALAPAGOS

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Le isole Galapagos sono conosciute come il laboratorio mondiale dell’evoluzione biologica. Circa il 30 per cento delle piante, l’80 per cento degli uccelli terrestri e il 97 per cento dei rettili in questo remoto arcipelago non si trovano in nessun altro luogo della Terra. Gli animali più iconici delle Isole, le tartarughe giganti che spesso vivono oltre 100 anni, a causa caccia e specie invasive hanno ridotto la

negli ultimi 200 anni di circa il 90%riducendosi sull’orlo dell’estinzione. I coloni cominciarono a cacciarle nel 19° secolo e introdussero ratti, maiali e capre che distrussero il ​​loro habitat. 

Dopo anni la dinastia tartaruga è sulla strada della ripresa, grazie al lavoro del Parco Nazionale delle Galapagos e con il supporto di molte organizzazioni non profit come il Galapagos Conservancy e il supporto di un team internazionale di scienziati. Nel 1997 il Progetto Isabela, la più grande iniziativa ripristino degli ecosistemi mai effettuato in una zona protetta, ha permesso di sradicare i ratti non nativi, consentendo alle ultime tartarughe di sopravvivere e di completare di nuovo il loro ciclo di vita per la prima volta in un secolo.

Recuperare gli ecosistemi in cui questi animali si sono evoluti ha permesso di rilasciare lo scorso anno 201 tartarughe e di farle sopravvivere. Altri 200 esemplari sono ora in programma per essere rilasciati nel 2017.

La tartaruga Española che un tempo contava migliaia di esemplari, si era ridotta a soli 15 individui nel 1960. Oggi la sua popolazione selvatica è di nuovo di oltre 1.000 animali. Questo è una delle più grandi e meno conosciute storie di successo di conservazione di qualsiasi specie nel mondo. 


Fonte: Parque Nacional Galapagos EcuadorGalapagos Conservacy – 28 aprile 2017

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